Parole nuove dai giornali

podcasting

(Podcasting) s. m. inv.
    ABBREVIAZIONI
  • * parola mai attestata
    abbr. abbreviato
    agg. aggettivo
    agg.le aggettivale
    ar. arabo
    art. articolo, articolato
    avv. avverbio
    avv.le avverbiale
    cong. congiunzione
    did. didascalia
    ebr. ebraico
    ediz. edizione
    f. femminile
    fam. familiare
    fr. francese
    giapp. giapponese
    gr. greco
    indef. indefinito
    ing. inglese
    inter. interiezione
    intr. intransitivo
    inv. invariabile
    iron. ironico
    it. italiano
    lat. latino
    loc. locuzione
    m. maschile
    n. neutro
    p. pagina
    part. particella
    pers. persiano
    pl. plurale
    port. portoghese
    p. pass. participio passato
    p. pres.participio presente
    prep. preposizione
    pron. pronome, pronominale
    rifl. riflessivo
    s. sostantivo
    s.le sostantivale
    scherz. scherzoso
    spagn. spagnolo
    spreg. spregiativo
    superl. superlativo
    s.v. sotto la voce
    ted. tedesco
    tit. titolo
    tr. transitivo
    v. vedi, verbo

Modalità di diffusione attraverso la rete telematica di brani audio o video digitalizzati, utilizzando il protocollo di codifica dei dati Rss (Really simple syndication, Diffusione davvero semplice).

  • A differenza delle decine di parole che ogni anno balzano agli onori delle colonne dei giornali, sino ad arrivare trionfali ad essere incluse tra le pagine dei più rinomati dizionari, del neologismo scaturito dal mix di «iPod» e «broadcast», si sa il giorno di nascita ed anche il nome del suo inventore. Era infatti il 12 febbraio 2004, quando, in un articolo dal titolo «Audible revolution» (http://technology.guardian.co.uk/online/story/0,3605,1145689,00.html), il giornalista del Guardian Ben Hammersley partorì il termine «podcasting». Entrato rapidamente nel linguaggio comune, anche e soprattutto a seguito dell’enorme successo mondiale di vendite riscosso dal player di casa Apple, l’iPod appunto, quando si parla di «podcasting», ormai s’intende un modo di veicolare e far circolare contenuti e informazioni multimediali dal Web ai dispositivi portatili digitali, come notebook, palmari, smartphone e player mp3 in generale. (Francesca Tarissi, Repubblica, 24 luglio 2006, Affari & Finanza, p. 10).
  • il sistema non teneva conto dei nuovi modi di fruizione del mezzo, come lo streaming (l'ascolto online, dal vivo o in differita) e il podcasting (scaricare un programma dal sito dell'emittente e ascoltarlo quando si vuole offline). (Renato Franco, Corriere della sera, 29 gennaio 2012, La Lettura, p. 6).
  • solo il 17 per cento dei cittadini nell'ultimo mese ha usato il podcasting, quel sistema con il quale si ascoltano le radio via Internet, costruendosele a la carte. Cioè confezionandosi il proprio palinsesto. Tre anni fa era il 14 per cento. Poca crescita: gli utenti preferiscono ascoltarsi la stazione preferita con il vecchio e tradizionale sistema. (Nicola Porro, Giornale, 20 giugno 2015, p. 26, Economia).
Già attestato in: Sole 24 Ore, 28 aprile 2005, Alfa, p. 13 (Arianna Dagnino)
Tipo: Prestito / Inglese
Composto dall'ingl. "pod", 'baccello, raccoglitore' (v. anche "iPod") e "casting", 'diffusione', come in "broadcasting"; il termine è stato coniato nel 2004 dallo statunitense Adam Curry, inventore del software iPodder.
Formanti: pod (inglese), casting (inglese)

Pubblicato in: 2006 parole nuove, Milano 2005
Il Vocabolario Treccani. Neologismi. Parole nuove dai giornali, Roma 2008
Grande dizionario italiano dell’uso, Torino 2007 (2005)